Emilio il coniglio dalle grandi orecchie

OBIETTIVO: ascoltare anche ciò che ci infastidisce, rispetto della bellezza della natura

Era una splendida giornata di primavera e nel bosco della Grande Quercia, tutti i suoi abitanti vivevano in armonia e in serenità, svolgendo le loro mansioni quotidiane: c’è chi come il saggio Gufo Torquato si preoccupava di sistemare i suoi libri , in ordine di colore nello scaffale, oppure Bibì lo scoiattolo che sorseggiava con la cannuccia una bibita rinfrescante dopo un lungo allenamento, o Mielina, insieme alle sue compagne api, cercavano di compilare dei fogli in merito alla crescita di alcune tipologie di fiori.

Se tutti nel bosco vivevano la vita di tutti i giorni in maniera tranquilla e rilassante, bhè questi due aggettivi, di certo non appartenevano alla famiglia di coniglietti Carotini.

Ogni giorno per Mamma Carotini c’era sempre un gran da fare come per esempio: pulire e passare lo straccio in tana, dare l’acqua all’orticello, lavare con acqua e sapone piatti e bicchieri, e tutte le mensole e i mobili della casa… insomma non mancava da fare.

Tutti cercavano di darsi da fare per aiutare la mamma in casa, tranne il più piccolo dei 7 fratellini, ossia Emilio il Coniglio. Di natura non era cattivo Emilio, ma non piaceva che gli venisse detto cosa doveva fare, dai fratellini più grandi:

-“Emilio ma nella tua stanza è esplosa una bomba di colori o sono i tuoi vestiti che non sono dentro l’armadio? Vai a sistemare la tua cameretta!” oppure – “Certo Emilio potresti anche pulire la tua stanza… eppure sai dove è il sapone!” o anche “- Che sono tutti questi fogli per terra… sembra che sia passato un tifone… sistema immediatamente i tuoi compiti, eppure hai le orecchie grosse! Che fai non senti quello che ti viene detto.”

Eh già… rispetto ai suoi fratelli più grandi, Emilio aveva le orecchie molto più grandi del solito.

Insomma da quello che avete capito, l’ordine non era il punto forte di Emilio, però il sentirsi sempre che non ascoltava mai nessuno e che quindi gli veniva detto quello che doveva fare, dava molto fastidio ad Emilio…

Un giorno litigò fortemente con uno dei fratelli maggiori sempre per il solito problema:

  • “Emilio, è possibile con quelle orecchie grosse, non senti quello che ti avevo chiesto? Hai usato il bicchiere e la cannuccia per bere, potresti anche qualche volta lavarlo e riporlo a suo posto!”

Sentite queste parole Emilio si sentì nuovamente ferito:

  • “ Non mi potete sempre dire quello che devo fare! E smettila di prendermi in giro!”
  • “Emilio noi lo diciamo sempre ma sembra che tu non ascolti mai… anche un piccolo gesto può essere di grande aiuto per la nostra mamma… guarda gli altri tuoi fratellini, ognuno di loro si dà molto da fare in casa per togliere un po’ di lavoro alla mamma!” disse il fratello maggiore
  • “ Ora basta! Solo perché sei il maggiore non vuol dire che mi devi dire quello che devi fare… me ne vado!”

E così con un balzo enorme, Emilio raggiunse la porta e uscì dalla tana : “Forse facendomi una passeggiata mi si schiariranno le idee, e i miei fratelli la smetteranno di darmi fastidio.”

Emilio non era mai uscito dalla tana da solo se non con la sua mamma per fare delle compere per la casa. Si accorse che intorno a lui il sole splendeva per tutto il bosco donando brillantezza e colore a ogni fiore e pianta che lo componeva, ma oltre alle bellezze della natura, si accorse che qua e la vedeva che c’erano tanti oggetti strani: buste di plastica, cannucce, bicchieri di carta, fogli stracciati e buttati per terra e si chiede come mai ci fosse tutta questa sporcizia.

  • “Hai visto cosa fa l’uomo Emilio?” disse una voce al piccolo coniglio – “ Sembra che l’uomo non conosca l’ordine e il rispetto per la Natura, eppure hai visto quante belle cose che ci dona?”
  • “Ma chi sei?” disse Emilio spaventato. Improvvisamente si girò e vide un grosso albero di Quercia… era proprio lei…
  • “Grande Quercia sei tu, giusto? Bhè anche io sono disordinato ma non a questi livelli!” si giustificò il coniglio alla Grande Quercia
  • “ Bisogna sempre fare un piccolo sforzo, questa spazzatura e questo poco rispetto per la natura un giorno si ritorcerà contro di loro e sarà un problema per noi abitanti del bosco. Bisognerebbe lasciare il mondo un po’ migliore di come lo abbiamo trovato e non distruggerlo come fanno loro! Ma a proposito Emilio, tu che ci fai qui?” chiese l’albero confusa
  • “ Ho litigato con i miei fratelli. Purtroppo mi dicono cosa devo fare e mi prendono in giro per le mie orecchie… sembra che non li ascolti mai, ma in realtà non è così… per loro sembra che quello che dicano a me sia come le bolle di sapone. Non c’è ragione di prendersela con me.., bhè è vero sono poco ordinato, però se la devono finire.” rispose Emilio
  • “ Non te la prendere… loro lo dicono perché rendono che tu sia ormai un coniglio grande e che come tale devi prenderti le tue responsabilità, come sistemare la cameretta , fare i compiti… lo dicono per il tuo bene e per la tua mamma che so che si dà sempre un gran da fare!”
  • “Anche tu la pensi come loro, Grande Quercia? Nessuno che mi dia ragione…” disse Emilio arrabbiato. Dette quelle parole si volto e continuò la sua camminata.

Immerso nei suoi pensieri, Emilio rimuginava sul discordo della Grande Quercia e su ciò che gli aveva detto:

– “ Effettivamente non ha tutti i torti… siamo una famiglia dopotutto. Magari se mi impegnassi un po’ di più ad ascoltare i miei fratelli e a darmi da fare, probabilmente adesso non avrei litigato con loro. Sarò un coniglio grande e responsabile, come i miei fratelli e la mia mamma!” disse a voce alta Emilio il coniglio.

Il coniglietto continuando a camminare non si accorse che si stava allontanando dal Bosco, e più andava avanti e più la spazzatura aumentava:

– “Non mi sembra vero, vedere un posto così bello rovinato dalla spazzatura! Non ci sono parole… ma … dove sono?”

Senza accorgesene Emilio raggiunse uno spiazzo nel bosco pieni di sacchetti di plastica, e immondizia di ogni genere, ciò che però turbò Emilio erano dei strani rumori che si sentivano in giro: sembravano quasi dei botti eppure il cielo sembrava sereno.

Con molto coraggio il piccolo coniglietto saltò sopra a quelle montagne di spazzatura e si accorse di una cosa spaventosa: stava per giungere una tempesta primaverile, con molti tuoni e lampi.

La tempesta era ancora distante dalla sua casa e dagli abitanti del Bosco, ma ciò che lo preoccupava era la spazzatura: l’acqua e il vento avrebbero potuto benissimo spostare l’immondizia e così colpire tutti coloro che abitano nel Bosco, compresa la sua casa.

Non c’era un minuto da perdere!

Emilio corse il più in fretta possibile e ogni tanto con le orecchie ben dritte sentiva a quanta distanza si sentivano i tuoni.

Arrivato nel Bosco, chiese alla Grande Quercia di avvertire tutti di questa tempesta. Al suo comando tutti gli animali si diedero da fare per sigillare al meglio le loro tane e mettere al sicuro i più deboli e indifesi. Anche Emilio fece lo stesso aiutando la sua famiglia.

Giunse quindi la tempesta e con lei anche tutta la spazzatura che Emilio aveva visto prima della tragedia.

Dopo un po’ tutto finì e torno alla normalità, per così dire… purtroppo come aveva presupposto Emilio, l’immondizia aveva fortemente rovinato le case degli abitanti del Bosco: la Grande Quercia era piena di fogli e carta straccia, era in giro la plastica di qualsiasi genere dai recipienti di sapone alle piccole e lunghe cannucce, tutto il bosco era pervaso dall’acqua e dal fango.

Sembrava impossibile sistemare la situazione, ma fortunatamente il giovane Emilio non si perse d’animo e disse:

– “Amici, questa è la nostra casa e dobbiamo averne cura! Purtroppo quello che è accaduto è veramente una tragedia e ma non possiamo rimanere con le mani in mano… se tutti noi facciamo anche un piccolo gesto, sicuramente il nostro Bosco ritornerà alla normalità, anzi che dico ancora più bello di prima! Diamoci da fare!”

Gli abitanti del Bosco, nessuno escluso si diedero un gran da fare per sistemare le loro case, persino Emilio, anche se con molto sforzo, aiutò i suoi fratelli maggiori e la mamma a sistemare.

Ci volle un po’ ma alla fine si videro i risultati: il Bosco tornò più bello e più resistente di prima, grazie agli oggetti che si trovavano dentro ai sacchetti della spazzatura, come i famosi foglio di carta e le cannucce, utilizzati come rinforzo per tutte le tane del bosco. L’acqua che aveva pervaso l’intero Bosco, era diventato sostentamento per tutti le piante e i fiori, soprattutto per l’orto della famiglia Carotini. Quell’anno infatti la famiglia di Emilio offrì a tutti gli abitanti del Bosco un mazzo di carote, colte proprio nel suo orto.

Il piccolo coniglio capì il valore della famiglia e da quel giorno nessuno lo prese in giro per le sue orecchie, ma anzi lo ringraziavano: senza le sue grosse orecchie probabilmente nessuno avrebbe sentito l’arrivo della tempesta.

Da quel giorno Emilio si comportò da vero coniglio, ascoltando la sua famiglia e aiutando tutti gli abitanti del Bosco.